Chiesa di S. Francesco dei PP. Cappuccini in C/da S. Filadelfio di Capo d’Orlando (ME)
Edificata nel 1813 sui resti di una precedente chiesetta in rovina sul terreno donato e a spese delle famiglie Fogliani e Lo Re.
Era di pertinenza dell’annesso “Ospizietto dei PP. Cappuccini” fatto erigere nel 1840 da P. Francesco Fiocco ed in seguito ampliato da Agostino Monforte. Ad oggi la particella catastale al foglio 14 part. “A” del Comune di Capo d’Orlando, recita “Chiesetta del Sacro Cuore di Gesù” appartenente alla Curia Vescovile di Patti.
La facciata, caratteristica delle piccole chiesette di campagna presenti sul territorio, rimanda ad una composizione stilistica nota nel periodo che va all’inizio del 1600, caratterizzata da un ingresso centrale e da due finestre ai lati realizzate con blocchi di pietra squadrata e apertura ovoidale in pietra che assolveva funzione decorativa, con all’interno, mascherata, una finestra strombata.
La chiesa, si presenta all’interno con una pianta quadrangolare ed aula unica, con delimitazione tra l’altare, rialzato e chiuso da una cancellata di ferro battuto, probabilmente realizzato nel 1813 e lo spazio dei fedeli.
Le modeste dimensioni sono riferibili ad un numero ridotto di praticanti, dato l’esiguo numero di case fornite e la capillare diffusione di chiese nel territorio, ma quantificabili in non piu di trenta posti a sedere.
La presenza di una porta laterale, realizzata anch’essa in pietra squadrata, a destra, indicava la possibile sacrestia, lì da dove il sacerdote si apprestava a dire messa e si spogliava dai paramenti sacri.
Oggi la porta risulta murata e non visibile dall’esterno, perchè inglobata in un’abitazione addossata alla chiesa.
Lo stemma lapideo dei PP. Cappuccini è posizionato sotto l’apertura ovoidale, e insieme all’iscrizione sottostante, è riferibile, presumibilmente all’intervento di riedificazione o ricostruzione. Completa il prospetto frontale il piccolo campanile collocato in posizione centrale ed in asse con l’ingresso, realizzato in mattoni pieni e che rende completo l’intervento di riutilizzo della chiesa del 1813-1815.
Di particolare rilievo artistico e storico lo stemma dell’Ordine Francescano, raffigurante il braccio di Gesù e quello di S. Francesco intorno alla Croce, simbolo della salvezza eterna, e definito ai lati da una decorazione “a fiori e foglie” e nella parte superiore, da una conchiglia aperta, realizzate con estrema precisione.
Il rimando della conchiglia assume importanza come simbolo di conoscenza superiore, esoterica, che apre le porte di un mondo celato e non raggiungibile da tutti, a cui si unisce la complessa simbologia della croce gigliata posizionata sul monte, simbolo del giusto percorso di redenzione.
La composizione unita alla datazione appaiono in contrasto se considerati alla data del 1813, mentre risultano più coerenti con la data del 1613.
Ulteriori approfondimenti archivistici, attraverso nuova documentazione potrebbero far luce, grazie a letture più precise, sulle fasi di costruzione e ricostruzione della chiesetta.
Fino ad un decennio fa, prima che le infiltrazioni d’acqua provocassero i crolli e la vegetazione crescesse distruggendo l’interno, era ancora presente un piccolo altare ornato con motivi floreali e sormontato da una piccola statua di S. Francesco, e due quadri, oggi non più presenti, che fornivano ulteriore senso religioso e artistico.
Il complesso andrebbe recuperato per il forte significato religioso e di presenza degli ordini religiosi nella Piana di Capo d’Orlando, dando così la possibilità di conservare l’ultimo esempio superstite di un complesso più articolato di strutture religiose.
[Geolocalizzazione: Lat. 38° 7’48.15″N/Long. 14°43’54.01″E]
Bibliografia
- “Naso Illustrata – Carlo incudine, Napoli 1882
- “Ciaramite di Capo d’Orlando” – G. Librizzi e R. Vinci, 1994
- “Riscoprire” – Antonella Muscarà, 1995
- “Le chiese rurali del territorio di Naso dal XVI al XIX secolo” – Katia Rifici, 1997