Il relitto del piroscafo “Marco Polo” affondato a San Gregorio nel 1884
di Nino Ravì
Da oltre un secolo le uniche notizie riguardanti il relitto di un piroscafo nelle acque della baia di San Gregorio si sono tramandate dalla viva voce dei pescatori e si limitavano alla memoria del suo nome: Il “Marco Polo”.
Solo di recente è stato possibile rintracciare dei documenti che hanno permesso di ricostruire l’intera storia del piroscafo, dal suo varo al suo affondamento.
La William Simons & Co. Ltd. fondata nel 1810 con sede a Renfrew (in Scozia), era una società di costruzioni navali ed anche di motori per navi.
Nei suoi cantieri fu costruito il piroscafo in ferro a ruote “Marco Polo“, doppio fumaiolo e due alberi con velatura Schooner, 337 tonnellate di cabotaggio.
Aveva dimensioni di 65.50 metri di lunghezza per 7,45 di larghezza e 5,75 di altezza, era dotato di tre classi per un totale d’imbarco di 160 passeggeri, così ripartiti, 53 in prima, 54 in seconda e 53 in terza.
Commissionato dalla Compagnia Accosato & Peirano per la società Peirano & Danovaro di Genova, fu varato il nove aprile del 1863 e già nel maggio dello stesso anno iniziò il suo servizio per il trasporto di persone, merci e come postale.
L’undici maggio del 1863 su “Il Pungolo”, edito a Milano, nella cronaca interna è riportato:
Nei primi giorni della ventura settimana sarà posto in esercizio pei viaggi di mare il terzo gran Vapore della Società Accosato e Peirano che porta il nome di Marco Polo.
Questo legno arriva domani dall’Inghilterra nel Porto di Genova. Esce dai rinomati cantieri dei signori Simons di Glasgow.
Il ventidue maggio sullo stesso giornale esce la notizia che:
Questa mane il nuovo Vapore della Compagnia Accosato e Peirano, Marco Polo, di cui avevamo già fatto cenno, arrivato nel nostro porto alle ore nove e venti minuti ant. – Il legno era partito da Livorno mezz’ora dopo il mezzogiorno di Jeri. Si calcola che possa fare un cammino dalle 14 alle 16 miglia all’ora.
Il sette luglio del 1866 fu noleggiato dalla Regia Marina, per partecipare all’occupazione dell’isola di Lissa, nell’ambito della terza guerra d’indipendenza, che vedeva il Regno Italiano, alleato della Prussia, contro l’Impero Austriaco.
Il sedici dello stesso mese salpa da Ancona, ai comandi del luogotenente di vascello Carlo Loncich, in convoglio con i piroscafi “Firenze”, “Flavio Gioia” e “Solferino”, per riunirsi con il resto della flotta italiana.
Nella scontro navale del successivo venti luglio la flotta Austriaca ebbe la meglio su quella Italiana.
Nel febbraio del 1877 fu acquisito dalla Florio Line – Società in Accomandita Piroscafi Postali di Ignazio & Vincenzo Florio di Palermo – ed in seguito alla fusione di quest’ultima con la Società per la navigazione a vapore Raffaele Rubattino & C. di Genova, il quattro settembre del 1881 confluì nella flotta della Navigazione Generale Italiana, Società Riunite Florio e Rubattino, che aveva ottenuto presso il governo italiano l’approvazione della legge 339 che gli trasferiva tutte le convenzioni e sovvenzioni per l’esercizio della navigazione a vapore e del trasporto della posta.
Dopo soli tre anni di servizio, il ventuno agosto del 1884, proveniente da Palermo, mentre si stava avvicinando alla zona della Dogana di Naso a San Gregorio, per scaricare e caricare le merci e la posta, a causa di un errore di manovra del suo capitano, si aprì una falla nello scafo che, nonostante fosse stata riparata, una volta ripreso il mare per le forti vibrazioni provocate dai motori, si riaprì e nel tentativo di riportare sotto costa l’imbarcazione, questa si arenò su una secca ed affondò.
A seguito della politica coloniale italiana degli anni ’30 del 900, fu necessario reperire metalli per alimentare l’industria bellica di produzione degli armamenti, il relitto venne spostato più vicino alla riva, per essere facilmente smantellato.
Oggi la zona dell’affondamento del Marco Polo è chiamata la “Secca del Vapore”.
Attualmente l’area occupata dal relitto non è segnalata o inibita alla navigazione, perchè non è stata mai fatta un’identificazione ufficiale.
Di questo se ne stanno occupando Giuseppe Condipodero Marchetta e Lisa Francesca Bonasera, entrambi sub del “Nebros Diving Center”, attraverso dei rilievi e la mappatura del fondale dove insiste il relitto.
Chi fosse interessato ad una visita guidata al relitto, può contattare i sub:
- Giuseppe Condipodero Marchetta – Istruttore Subacqueo RAID Italia
Tel.3895155860 | e-mail: giuseppecondipoderom@gmail.com - Lisa Francesca Bonasera
Tel. 3807787249 | e-mail: lisabonasera1@gmail.com
Bibliografia e riferimenti in rete
- Paolo Piccione, “Le Navi dei Florio”, Nuova IPSA Editore – 2018 (ISBN: 978-88-7676-699-2);
- https://www.theshipslist.com
- http://www.clydeships.co.uk
- https://www.italianliners.com
- https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lissa
- https://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_di_battaglia_della_battaglia_di_Lissa
- Gruppo Facebook “NAVIGAZIONE GENERALE ITALIANA Società Riunite Florio & Rubattino”