Presentazione del libro “Grandi di Provincia” di Marina Romeo
di Ciro Artale
In occasione del 53° anniversario della ricorrenza dell’Autonomia del Comune di Acquedolci la pro loco di Acquedolci propone la presentazione del libro “Grandi di provincia” di Marina Romeo (edizioni Clipping).
Sabato 26 novembre alle ore 18, nella Sala Consiliare del Palazzo Municipiale di Acquedolci, l’evento permetterà di ricordare un illustre concittadino protagonista del primo dei sei racconti del libro, l’on. gen. Antonino Di Giorgio, che oltre ai meriti politici e militari ha quello di aver prestato i soccorsi ai suoi concittadini di San Fratello in occasione della frana dell’8 gennaio 1922 e da quel momento di aver seguito passo passo le operazioni di ricostruzione del centro abitato che prevedevano il trasferimento nella frazione marina di Acquedolci.
Così il generale, occupandosi della ricerca di fondi e degli aspetti urbanistici del progetto di edificazione di quella che doveva essere la nuova San Fratello, prototipo di città di fondazione e città giardino, divenne di fatto il principale fautore della nascita di Acquedolci (divenuta autonoma nel 1969).
Con gli studenti degli istituti delle scuole superiori di secondo grado e i loro insegnanti invitati per l’occasione, si desidera intraprendere un percorso di confronto e collaborazione teso alla riscoperta e conoscenza del territorio dei Nebrodi e dei personaggi che hanno contribuito a farne la storia o semplicemente hanno fatto conoscere, attraverso le loro opere, le loro gesta e le loro imprese, il paese nativo e il suo territorio.
I sei personaggi del territorio dei Nebrodi hanno trovato il loro autore, anzi, la loro autrice; si tratta della giornalista e autrice Marina Romeo, abile a raccontare in maniera leggera e accattivante la vita e le imprese di questi personaggi, più o meno conosciuti, tutti da scoprire e ricordare.
Il primo è il già citato generale Antonino Di Giorgio, nato a San Fratello, soldato eroico e brillante, abile comandante e stratega, che fu Deputato per tre legislature e Ministro della guerra; si fece onore combattendo ad Adua, nel Benadir e in Libia, eroe di Caporetto e Vittorio Veneto nella grande guerra, ebbe modo di dimostrare anche le sue brillanti doti di conoscitore, saggista ed analista militare, uomo di grande spessore morale e culturale.
Il secondo racconto è riservato a una donna, che sembra essere vissuta fuori dal suo tempo, tanto era avanti rispetto le condizioni e la società di inizio secolo scorso. Si tratta di Francesca Mirabile Mancusio (Nella), nata a Caronia, prima donna ad ottenere regolare patente di guida (5 giugno 1913), pioniera dell’automobilismo, capace addirittura di raggiungere il Circolo Polare Artico con la sua Lancia Appia.
Il terzo capitolo riguarda Annibale Bianco, importante politico santagatese autore di vari libri e monografie di sociologia e politica, deputato e assessore regionale nel secondo dopoguerra, segretario provinciale del partito Nazionalista, molto legato al suo comune come alla sua Sicilia, legame che trova conferma nelle tante iniziative e realizzazioni da lui sostenute.
Il quarto capitolo è dedicato a Gepy Faranda, corridore automobilistico e fondatore della scuderia Trinacria Gepy Faranda morto sulla pista di Maranello, esempio di bontà e di altruismo. Figlio dell’onorevole Vincenzo Faranda e nipote dell’onorevole Giuseppe Faranda, relatore della legge per la ricostruzione di San Fratello. A 29 anni Gepy scrisse un biglietto-testamento, che gli fu ritrovato addosso al momento della morte due anni dopo nel 1960, nel quale esprimeva con grande generosità la volontà di donare gli organi, in un periodo in cui la donazione non era sicuramente usuale. Scuole e piazze portano il suo nome, ma in pochi saprebbero parlare di lui: Marina lo ha fatto!
Ed ecco il quinto racconto dedicato a un giornalista di Caronia, Nicola Marinaro, che conobbe bene Giovanni Paolo II, seguendolo in giro per il mondo, e che per un insieme di coincidenze si trovò a dare notizia dell’attentato ai suoi danni. Il Vaticanista sarà presente all’incontro di Acquedolci e chi interverrà avrà occasione di rivolgere qualche domanda.
L’ultimo capitolo è dedicato a un pittore naif nativo di Capizzi, Antonino Mancuso Fuoco. Il pittore mandriano dipinse soggetti agro-pastorali che incantarono per l’uso di colori caldi financo il filatelico Bolaffi; i suoi quadri sono presenti in importanti musei europei e la sua casa potrebbe diventare un museo.
La scelta dei personaggi sarà stata complessa, in particolare perché l’autrice si era ripromessa di legare il libro ai Nebrodi; ma la completezza dei ritratti e la varietà delle personalità fa della scelta una ricca raccolta di informazioni storiche e culturali del nostro territorio.
Così i Grandi di Provincia possono benissimo essere annoverati tra i grandi di Sicilia. La ricerca storica e biografica dell’autrice traspare nei riferimenti precisi e contestualizzati, ma è la descrizione dei particolari, i verosimili dialoghi immaginari e la descrizione dell’animo umano delle singole personalità che fanno di “Grandi di provincia” un libro da leggere e gustare per scoprire sei personaggi che vale la pena conoscere e che devono essere ricordati.