Sinagra (ME) – 500 anni di fede, storia, arte e cultura.
La Parrocchia San Michele Arcangelo di Sinagra commemora 500 anni della sua storia, attestati da una data, incisa in una statua.
L’alluvione del 6 giugno del 1827, oltre a rovinare una gran parte delle case di Sinagra che si trovavano nella parte bassa del paese, travolgeva alcune chiese tra cui quella madre che sorgeva nella piazza principale, la San Teodoro.
Fra il 1840 e il 1882 per la continuazione della vita parrocchiale ed ecclesiastica fu costruita una nuova chiesa, l’attuale matrice, questa volta lontano dal pericolo del fiume.
A curare la costruzione furono: l’allora Arciprete Nino Ficarra e Vincenzo Ioppolo che, secondo una lapide affissa in chiesa, il secondo ne curò le rifiniture.
Diversi pezzi di quella chiesa, travolta dal fiume, furono recuperati, fra questi una statua completa di nicchia, raffigurante San Nicola di Bari, titolare di quel tempio e il trittico della scuola del Gagini che oggi magnifica l’altare maggiore.
La prima, probabilmente, era posta sul portale principale. Forse per questo motivo fu riposizionata su quello della nuova chiesa. Oggi è esposta nell’androne del luogo di culto. Nella base, porta la data del 1517.
L’arciprete, Don Enzo Fulgenzi, ha proposto ai fedeli di riflettere sui 500 anni di storia intercorsi, meditare sul cammino della chiesa e commemorarlo con una serie di manifestazioni.
Così è stato costituito un comitato che si occupi dell’organizzazione col compito di curare l’esposizione di fotografie e degli oggetti sacri che ripercorrono i 500 anni e di curare i convegni.
L’iniziativa ha entusiasmato i sinagresi che, fra l’altro, sperano vengano alla luce notizie che arricchiscano ulteriormente la storia del paese: questa è conoscenza del passato che illumina l’avvenire.
La chiesa nasconde dati interessanti non visibili all’attento osservatore per cui è stato dato incarico di riprendere con un drone nella chiesa madre, in quella del Crocefisso e in quella rurale di San Leone i posti più nascosti. Il video sarà trasmesso nella sala parrocchiale di via Secondo Convento la sera del 23 aprile alle ore 18 col titolo “la chiesa di Sinagra come non l’hai mai visto”
La sera di Pasqua, all’arrivo in piazza della processione notturna con cui San Leone dalla chiesa di campagna viene portato a quella del paese sarà presentata e illustrata dall’arciprete l’immagina dipinta nella spalle del Santo. Il prof Cono Messina leggerà la lettera con cui L’arciprete Ferdinando Salleo comunicò al vescovo di Patti il terribile evento con cui il fiume distrusse la chiesa madre e altre quattro minori. Il canto dell’inno a San Leone da parte di Vittorio Passalacqua e la voce di Clara Mancuso che canterà “panis angelicus”, il tutto sotto la direzione musicale del maestro Giuseppe Mancuso, concluderanno il magico momento del ritorno di San Leone nella chiesa Madre.
Il comitato diretto da Don Fulgenzi ha stabilito che la commemorazione si svolga secondo il calendario seguente:
Domenico Orifici