Storie sensuose di dolci siciliani
Oggi al centro del Mediterraneo esiste un luogo che nel corso dei millenni è diventato crogiolo di razze e di esperienze multiculturali. Questo posto forgiato dal sole e modellato dalla forza del mare e dal vento, riparo per tutte le genti mediterranee, racchiude dentro di se, oltre la storia, la lingua e l’architettura, una stratificazione culinaria e dolciaria che parla il linguaggio dei popoli mediterranei. La Sicilia affascina e confonde il visitatore, accompagnandolo in un viaggio nei millenni e nella storia, regalandogli esperienze anche solo con la degustazione dei dolci.
Greci, romani, bizantini, arabi e poi normanni, svevi, ebrei, francesi e spagnoli hanno mutato, arricchito ed esaltato ogni aspetto della vita dell’isola, lasciando una traccia indelebile nella gastronomia e nella pasticceria siciliana. Ogni festa è accompagnata da un dolce tipico da una variazione al pari del tempo e dei colori con il clima e l’animo di chi li crea. Questo viaggio, grazie alla sapiente passione di Loredana Elmo offre le giuste miscele e i giusti dosaggi di quegli ingredienti che compongono il sapore e la delizia, realizzando così la ricetta perfetta, il libro perfetto “Storie sensuose dei dolci siciliani“.
I dolci accompagnano la ritualità e la convivialità, scandiscono le stagioni e l’intero anno siciliano, non esiste il concetto di dolce solo per festeggiare, ogni occasione è buona. Nell’isola si racchiudono tante isole, che sono piccole nicchie biologiche, territori circoscritti, ognuno con una sua forte identità sia sociale che culturale, con un linguaggio e un intercalare proprio che si riflette e si apprezza anche nei prodotti e negli ingredienti influenzati da un microclima mutevole, anche a pochi chilometri di distanza. Così la scoperta del territorio avviene anche attraverso il palato. Tutto questo è racchiuso in “Storie sensuose dei dolci siciliani”, perché quando mangi un cannolo, quando gusti una granita o un sorbetto, o assaggi la frutta martorana, tutti i tuoi sensi vengono coinvolti, in un intimo abbraccio, in un amplesso di sensi. Diventa così facile nell’assaporare comprendere e apprezzare tutta la tradizione che c’è dietro.
La competenza della scrittrice è tale che qui la ricetta non viene svelata, ma rivelata, connessa e accompagnata alla storia della Sicilia financo alla leggenda, diventando carta d’identità per il territorio stesso. Il racconto è così un’operazione anche di riscoperta in quella porzione di isola che qui fa capo al Val Demone e in cui lei, figlia di questa terra e girovaga curiosa, scopre e sonda le intime produzioni dolciarie, dandole collocazione dentro il percorso millenario che queste terre hanno percorso. Scopriamo così la tradizione dello “schiumone” realizzato a Naso in occasione della festività di S. Cono patrono della città; la storia della granita di Capo d’Orlando, con la sua pianura messa a coltura di arance e limoni, composta con la neve dei Nebrodi e combinata insieme al sale grosso per addensare; scopriamo l’influenza degli Arabi che grazie alle spezie, la cannella, i chiodi di garofano e i semi di sesamo arricchivano ed esaltavano il gusto della cucina e dei dolci. Le stesse tradizione che oggi si ritrovano a Sant’Angelo di Brolo con “buccunetti” di origine araba o le “scupette”.
E ancora Patti che attraverso le Clarisse di Santa Febronia e “i pasticciotti di carne” (paste dolci che prendono il nome dal fatto che nell’impasto oltre al cioccolato ed a pezzetti di mandorla c’è pure carne di vitello) realizzano la magnifica assonanza tra il dolce e la carne che, come ogni cosa in Sicilia, parla di quell’amalgama tra i diversi ingredienti che possono coesistere solo se sapientemente bilanciati. Il viaggio così prosegue a Tortorici con la sua “pasta reale” e poi Alcara Li Fusi, Militello Rosmarino, Sant’Agata di Militello, San Fratello con il suo idioma gallo-italico che accompagna suggestioni di sapori e colori italici. Scopriamo così che tutto il territorio viene setacciato e riportato nella sua filologica raccolta che non smette di appassionare e sorprendere il lettore, anche il più distratto.
Niente viene tralasciato, ogni aspetto dell’isola è riportato all’interno e collocato nel libro, non viene trascurata nessuna realtà, sia esso un piccolo centro costiero o marino o sia esso un grosso centro, Palermo, Catania o Messina, non c’è distinzione, ogni tradizione dolciaria è rivelata.
Questo libro che è anche memoria, intercala così in una Sicilia millenaria una realtà fatta di grandi e piccoli centri, di grandi tradizioni da conservare, verso cui accompagnare con la mente il lettore che potrà così, anche e grazie alle ricette, riproporre in qualsiasi momento, i sapori, gli odori della terra da cui proviene.
Questa raccolta, colma un vuoto, restituisce alla gente una memoria e la conserva ai posteri, come è giusto che sia, tramandando una tradizione che è arricchimento per tutti e motivo di vanto. Ecco perché queste operazioni vanno sempre sostenute e questo libro non può mancare all’interno delle cucine italiane. Un grazie all’autrice Loredana Elmo e anche a chi ha creduto in questo progetto, la casa editrice “Mursia”, che con questa pubblicazione che è ricerca e riscoperta trasmette amore verso l’isola intera. “Storie sensuose dei dolci siciliani”, storie affascinanti della nostra terra.