Tracce alla stazione di Capo d’Orlando
In una città che dimentica la propria memoria e cancella, volutamente o no, le tracce della propria storia (vedi la capanna dell’Ausonio, ritrovata ai piedi del monte della Madonna nel 2000, che oggi si trova nascosta dalla Soprintendenza di Messina, in una stanza ricavata all’interno dell’Antiquarium) il riemergere di una piccola testimonianza di un passato relativamente recente nella stazione FF. SS. di Capo d’Orlando non smuove le coscienze orlandine.
Durante i lavori di realizzazione del sottopasso pedonale che collegherà il centro alla contrada Muscale, è venuto alla luce un elemento architettonico funzionale alla stazione. Un’arco in mattoni pieni, oggi tranciato in parte dalla ruspa in azione, che aveva funzione di scivolo e serviva un ambiente che si trova sotto la stazione stessa e che in passato veniva utilizzato come deposito. Ulteriori approfondimenti, da parte nostra, serviranno a determinare la funzione sia della stanza che dello scivolo. Lo stesso ambiente nei mesi scorsi era stato attenzionato durante il sopralluogo del personale del Comune e mostrato attraverso un servizio televisivo andato in onda sulla emittente locale Onda TV a firma del giornalista Franco Perdichizzi. Forse, non conoscendo appieno il contesto esterno della stazione, si sarebbe dovuta utilizzare un’attenzione maggiore, da parte delle autorità preposte, per salvaguardare e indagare il contesto perimetrale così da meglio rilevare e preservare l’elemento architettonico ritrovato. Sicuramente, l’interramento e la chiusura della “bocca di lupo” fu realizzato quando tutta la linea Messina- Palermo fu elettrificata, conseguenza per cui l’ambiente non fu più utilizzato. La stazione di Capo d’Orlando entrò in servizio il 20 novembre 1893 e tutta l’area è attualmente sottoposta a vincolo architettonico, condizione che non l’ha salvata purtroppo dalle demolizioni che nel corso dell’ultimo decennio hanno interessato l’area della pensilina dello scalo merci (costruita nel 1910) destinata poi a parcheggio e gli uffici commerciali ubicati all’interno dello scalo. A questa scarsa attenzione, da parte delle istituzioni orlandine, si aggiunga l’intenzione di voler demolire e ricostruire il magazzino adiacente (costruito nel 1897), che priverebbe l’intera area di un manufatto che ha caratterizzato un luogo che è stato per Capo d’Orlando volano per lo sviluppo economico della città. La speranza ad oggi è che si cominci ad elaborare una politica locale, in sinergia con le Associazioni presenti sul territorio, volta alla tutela e alla salvaguardia delle emergenze storico-architettoniche della città. L’appello che ci sentiamo di lanciare in presenza di questo ritrovato elemento, è quello della possibilità di un reintegro delle parti demolite e la sua esposizione all’interno del percorso pedonale coperto.